Note biografiche
Nativo di Buenos Aires, dove compie gli studi artistici, inizia il suo percorso pittorico con una serie di opere denuncianti il forte disagio vigente all’ombra del regime militare, regime a cui non è possibile contrapporre colori, fiori, gabbiani e poesia. Approda, in esilio volontario, nel Paese che custodisce il più alto patrimonio artistico mondiale e, qui, la sua tavolozza, inizialmente povera di colori, spesso cupi, si tinge interamente di blu in un determinato periodo per iniziare pian piano ad arricchirsi di tonalità sempre più vivaci fino ad arrivare alla “luce” ed esplodere nella solarità completa, quasi accecante di tele immense “impazzite dal sole”.
Sul finire degli anni ’80 sua prerogativa furono i cosiddetti “murales strappati” che ancor oggi adornano atri di numerosi edifici abruzzesi. Spiccato è il suo istinto nell’aggiungere nuovi elementi alla sua pittura, ricca di simbologia, nella creazione di un’oggettistica sempre rinnovata
Diversi sono i materiali che fungono da supporto alla sua arte, ultimo dei quali il plexiglas che ha proprietà diafane lasciandosi attraversare dalla luce. La trasparenza carica di significati le sue opere permettendogli di andare oltre, alla ricerca dell’assoluto, prescindendo dalla materialità dei soggetti rappresentati.
Nella carriera di Juan Carlos tre forme d’arte si rincorrono fino a fondersi sapientemente: pittura, poesia, musica.
Pubblica due raccolte di "raccolte di pensieri" con testi in Spagnolo e Italiano e, da buon “porteño” (abitante di Buenos Aires), non può restare insensibile alle note del tango argentino, itinerario di vita, poesia, canto, pathos, ethos, autentica filosofia del quotidiano. Fondamentale l’incontro con Astor Piazzolla nel 1986 e… “dipingere con il tango è tornare alle origini, è liberare le passioni che conducono verso il cuore dove emozioni, tensioni e laceranti ferite trovano rifugio” (Juan Carlos, 1999).
In “performance” propone la realizzazione estemporanea di un’opera pittorica ispirata dalle note rivoluzionarie del tango di Astor. La musica passionale per antonomasia infonde energia ai girasoli dalle “corolle palpitanti” frutto della maestria con cui l’artista usa la spatola, attrezzo leggero, vibrante in perfetta simbiosi col ritmo nostalgico e rivoluzionario del “bandoneón”. Vive e lavora a Lanciano (CH)
Chiara Sonia Calabrese |
SEGNALAZIONI CRITICHE
Juan Carlos riveste di materia l’Animico, dando spessore e significato a tutta la sua Arte, con le cromie della natura arriva ad ottenere l’esplosione del colore e colpisce tutte le persone amanti delle belle Arti.
Il suo lavoro è denso di passione, come del resto la sua personalità, la quale si forma con la sua grande cultura, e accademica, e di vita. Poeta ermetico di altissimo livello, dalla sua poesia scaturisce un’atmosfera particolare, nella quale lui spazia senza confini.
Nanni Latini
E’ un processo - l’operare artistico – che in questo caso è pura emozione, libera da intellettualismi isterici e da meditazioni cerebrali inerti e frenanti: e le scaglie di colore, che si sovrappongono con velocità e sicurezza sulla tela, parlano chiaramente di una libertà che fuoriesce dai confini angusti della tela, per andare oltre… l’amore per lo spazio intero, per la natura pura, per l’uomo autentico, per la vita, in una parola è proprio lì, in quel colore, che si fa prato, che si fa cielo, fiore, figura, gabbiano che emblematicamente oltrepassa i confini dello spazio con un’apertura alare che è voglia di avere di più, di annullarsi, forse, del tutto, nell’infinito.
Luciana Schiroli
Come l’acqua del torrente, dapprima dolce e limpida, poi sempre più impetuosa che si riversa nel mare, così anche la pittura di Juan Carlos inizialmente è dettata da una riflessione, un’idea, poi con la spatola e la combinazione dei colori, essa supera ogni barriera razionale per prorompere istintiva e impetuosa fino alla fine. E il risultato finale, come il mare, sprigiona un profondo senso di armonia, serenità, sentimento di infinità libertà.
Nelle performances che l’artista compie sotto l’ispirazione della musica del tango argentino di Astor Piazzola pittura, musica, natura si fondono in un tutto armonico e vitale. E la poesia che ne scaturisce è stata anche espressa con incisività e genuina freschezza in versi che riassumono la sostanza profonda della sua pittura.
Lucia Lombardo
Sono sezioni penetranti e stimolanti le “operazioni”pittoriche di Juan Carlos – uomo dal temperamento energico, risoluto e pieno di vitalità – come si rileva, del resto, in tutta la sua vasta e interessante produzione pittorica e, in modo particolare, nella realizzazione delle figure femminili.
Alfredo De Benedetti
La sua pittura si evolve nelle forme, nei colori, nei soggetti ricorrenti che esprimono i suoi stati d’animo rivelando i traguardi raggiunti nelle sue esperienze di vita. Proverbiale il suo sapersi costantemente rinnovare e rimanere nello stesso tempo fedele al suo stile, la sua sapiente ricerca, i suoi incessanti studi anche oltre le specifiche competenze, la sua capacità di captare stimoli e sensazioni traducendoli in linguaggio pittorico. Artista dal talento indiscusso, poliedrico, carismatico, sapientemente lega la sua Arte a musica e poesia in un sagace connubio.
Chiara Sonia Calabrese |